"Non me lo sarei mai aspettato, neanche in un milione di anni!"
Ciao lettori
delle Cronache e BUON ANNO!!!
Come sempre, a casa mia Natale = scorpacciata di dolci e di film, ma quello che ho apprezzato di più in assoluto è senz’altro Philomena, del britannico Stephen Frears con quel mostro di bravura che è Judi Dench e l’altrettanto bravo (ma, per quanto mi riguarda) meno famoso Steve Coogan.
Per chi non
l’avesse ancora visto vi consiglio di affrettarvi e non lasciarvi scappare
questo film meraviglioso.
Ma vediamo
bene di cosa si tratta:
TRAMA
Il
giornalista Martin Sixsmith ha
appena perso il suo lavoro come consulente governativo del partito Laburista per Tony Blair e
vorrebbe iniziare a scrivere un libro sulla storia della Russia.
Contemporaneamente, Philomena Lee confida a sua figlia che, in Irlanda,
50 anni prima, molto giovane, ha concepito un bambino, che ha poi partorito nel convento al
quale era stata data in affidamento e dove si troverà costretta in uno stato di
segregazione e prigionia, che la porterà fino alla privazione del figlio, dato
in adozione contro la sua volontà.
Il successivo incontro casuale tra Martin e la figlia di
Philomena, cameriera ad una festa, si presenta come l'occasione per aiutare
Philomena nel suo tentativo di ricongiungimento con il figlio. All'inizio il
giornalista non sembra interessato a questo tipo di storie, ma ha bisogno di un
lavoro e il suo nuovo capo pare credere in un successo editoriale. Incontra
quindi Philomena e comincia insieme a lei ad investigare su chi sia diventato
suo figlio e dove si trovi in questo momento.
Alla luce di
questo incipit si verrebbe portati a credere che Philomena non racconti altro
che l’ennesimo toccante dramma a sfondo materno; non si avrebbe nemmeno tanto
torto se non fosse per lo humor inglese e l’intelligenza con cui questa storia
forte viene raccontata.
Philomena è
uno di quei film che vorresti non finisse mai: 94 minuti che volano e, senza
che te ne rendi conto, il film è finito, ma ti ha lasciato tanto. Philomena è
uno di quei personaggi indimenticabili, che sentiamo immediatamente vivi, veri
e vicini: un’amabile e tenera signora, non brillante, né intelligente, ma
dotata di un’incredibile bontà d’animo e capace di reagire con coraggio al
grande dolore infertole da ragazza.
A
spalleggiare Lady Dench troviamo Steve Coogan nei panni del giornalista Sixsmith,
che con una bravura non da poco, lascia il ruolo di “spalla” per diventare
meritatamente un felicissimo co-protagonista; gli scambi fra i due personaggi
sono indimenticabili, impreziositi da alcune battute british davvero argute:
come non ridere alla faccia di Coogan-Martin quando la Dench-Philomena gli
racconta con dovizia di particolari la trama del libro stile Harmony che ha
appena finito di leggere (guardate la scena qui)? (E come non amare
Philomena quando mi ricorda così tanto mia nonna, e lo stesso entusiasmo che
metteva nel raccontarmi le sue letture??)
Un ritmo da
commedia britannica, dunque, ma anche un film coinvolgente dal punto di vista
emotivo, che ci porta a riflettere per via delle delicate tematiche in gioco
(omosessualità, religione…).
Un film
dolce, indimenticabile (credo di aver ripetuto questa parola almeno dieci
volte, perdonatemi ma è così), assolutamente da vedere!
Philomena è diretto da Stephen Frears, tratto dal romanzo omonimo (The Lost Child of Philomena Lee) di Marin Sixsmith edito in italia da Edizioni Piemme.
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