“Kate cercava di
riordinare le idee. L’Atlante. Era la prima volta che sentiva quel nome.
“Che cosa… cosa vuol
dire ‘mi ha lasciato il marchio’?”. Le tremava la voce: era più forte di lei.
“L’Atlante è un mare
di potenza. E adesso te ne scorre qualche goccia nel sangue.”
Bonjour!! Oggi vi parlo de “L’Atlante di Smeraldo”, il primo
volume di una trilogia fantasy per ragazzi dal nome “I libri dell’Inizio” (il
secondo “L’Atlante di Fuoco” è già stato pubblicato) di John Stephens, famoso
autore televisivo americano (forse qualcuno di voi lo conosce come produttore e
autore di Gilmore Girls e The O.C.).
TRAMA:
La notte di Natale, Kate, di appena quattro anni, viene
svegliata dalla madre che le affida un medaglione con la foto dei tre figli e
le fa promettere che proteggerà sempre il fratello, Michael di 2 anni, e la
sorella, la piccola Emma, di appena uno. I tre bambini vengono poi condotti da
uno misterioso uomo, amico di famiglia, in un orfanotrofio gestito da suore,
dove rimarranno per alcuni anni prima di iniziare ad essere sballottati da un orfanotrofio
all’altro.
Dieci anni dopo quella notte di Natale ritroviamo i tre
bambini alle prese con il tentativo di adozione da parte di una signora fissata
con i cigni; anche la signora Lovestock, però, rinuncia ad adottare gli “impossibili”
fratelli P, che vengono quindi mandati ad un orfanotrofio per orfani senza
speranza, nella sperduta cittadina di Cambridge Falls.
Il giorno successivo al loro arrivo, i tre bambini vanno a
zonzo per la casa, gestita dall’enigmatico dottor Pym; l’abitazione è immensa,
praticamente disabitata, piena di torri e stanze che appaiono all’improvviso;
in una di queste i fratelli trovano un libro, un libro all’apparenza normale,
con la copertina verde smeraldo e le pagine intonse; il libro, però, è in
realtà un potentissimo strumento di magia, il cosiddetto Atlante di Smeraldo,
uno dei tre Libri dell’Inizio, che spedisce i fratelli P indietro nel tempo,
dove dovranno affrontare la crudele Contessa e i suoi Strillatori (una sorta di
mostri zombeschi), impedirle di mettere le mani sul libro, salvare Cambridge
Falls e il mondo.
RECENSIONE:
Il libro è stato pubblicato nel 2011 ma non ho trovato il
tempo di leggerlo fino a qualche settimana fa e nonostante le sue 450 (e oltre)
pagine l’ho divorato in due giorni; come già detto, si tratta di un romanzo per
bambini, ma ciò non significa che non possa essere una lettura piacevole anche
per i più “grandicelli”; essere consapevole di non fare esattamente parte del
target a cui è dedicata la storia aiuta ad accettare alcuni piccoli difetti,
come una trama prevedibile, che odora di già visto, o la mancanza di una forte
caratterizzazione e profondità dei personaggi.
Lo stile è molto scorrevole, la trama avanza veloce e fluida
ed è in grado di prenderti, “senza cali di tensione”, ma incalzante dall’inizio
alla fine; è un romanzo leggero, mai pesante, grazie anche alla bravura dell’autore
di non eccedere in descrizioni lunghissime, ma di tratteggiare in poche linee
caratteri e luoghi (molto bella la descrizione del dottor Pym o la caratterizzazione
della cigno-fila Lovestock). Probabilmente per questo motivo, il romanzo è
stato osannato dagli editori come il nuovo Harry Potter: beh, non lo è, ma lo
stile della Rowling è inavvicinabile (ok, sono di parte, lo ammetto…. :P).
Per concludere, lo consiglio agli adulti nostalgici che
hanno voglia di una lettura leggera e gradevole, e a quelli che vogliono fare
un regalo gradito ad un figlio/nipote/vicino di casa…
VOTO:
"L'Atlante di Smeraldo" (The Emerald Atlas) è scritto da John Stephens e pubblicato in Italia da Longanesi.
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