lunedì 9 marzo 2015

L'importanza di un rifiuto

Cari lettori delle Cronache, oggi voglio condividere con voi l'ultima (in termini temporali, ma di sicuro non sarà l'ultima in senso assoluto!) esperienza che ho avuto con il Grande Mondo Editoriale Italiano.
Poche settimane fa ho ricevuto una mail dalla Mondadori Ragazzi:

OGGETTO: Le Cronache di Novogord- Vol. 1

BUM
Colpo al cuore immediato, sudorazione a palla, salivazione azzerata...
Okay, l'oggetto è il mio libro, non stanno cercando di vendermi qualcosa....

Lì per lì sono completamente caduta dalle nuvole: dovete sapere che avevo mandato il manoscritto in lettura alla Mondadori più di un anno fa, quindi non è che passavo tutti giorni a pensare ad una loro risposta... Anzi, in realtà mi ero scordata di averlo spedito!

Non appena ho riacquistato l'uso delle mani ho trovato il coraggio di aprire la mail:

la ringraziamo per averci inviato in visione la proposta editoriale in
oggetto, che abbiamo considerato con attenzione.

Siamo spiacenti di informarla che è stata ritenuta poco consona ai nostri
programmi editoriali.

Data l’enorme quantità di proposte editoriali che riceviamo, non ci è 
possibile restituire i materiali.

Formulando i nostri migliori auguri, la salutiamo cordialmente.

Riprendo a respirare come un essere umano e rileggo il messaggio all'incirca dieci volte. Inaspettatamente sono felice: va bene, è un rifiuto, ma è un rifiuto dalla Mondadori! Va bene, ha tutta l'aria di essere un vago messaggio pre-confezionato, quasi una risposta automatica, ma c'è il mio nome, il titolo del mio libro! Non so perchè, ma il pensiero che una qualche impiegata (o forse stagista) della Mondadori si sia presa la briga di leggere e scrivere il titolo delle Cronache correttamente mi riempie di gioia. 
Mi rendo conto che nella mail non si fa alcun riferimento alla trama, non si esplicita che cosa del mio libro sia "poco consono ai programmi editoriali", mi rendo conto che hanno appena urlato "NEXT, PLEASE!", ma almeno hanno aperto il pacco e hanno risposto, il che è già più di quanto mi aspettassi da parte di un'enorme Casa Editrice che riceverà valanghe di manoscritti al giorno.

Passata quindi la fase estatica del "Mi hanno considerata, yuppiiiii", sono passata a quella apocalittica del "la mia creatura non vedrà mai la luce del giorno", a chiedermi "chissà perchè mi hanno scartata"... La mail ricevuta conteneva pochi indizi al riguardo, quindi ho ripreso in mano il libro e ho iniziato a ri-leggerlo con l'occhio più oggettivo che mi fosse possibile.
Due pagine di lettura e ho esclamato nella mia testa: non posso veramente aver mandato alla Mondadori questa cosa.

Sapete quando incontrate una persona che non avete visto per molto tempo, il ragazzo su cui avete sbavato ai tempi del liceo che vi si ripresenta durante gli anni di università più basso, più smilzo, meno abbronzato, meno simpatico, meno tutto?? Ecco, il mio Volume 1 mi è apparso così, ha smesso di essere quel gran figo che era nei miei pensieri.
Mi sono quasi vergognata di aver importunato una povera persona con qualche pagina delle mie fatiche.

Certo, che la prima parte del romanzo fosse la più debole (d'altronde è anche quella che ho scritto anni fa) l'ho sempre saputo, ma in quel momento ho realizzato finalmente quanto lo fosse. E ho capito che le ultime pagine posso anche essere una capolavoro (e le mie sono lungi dall'esserlo), ma se le prime 50 stroncano il lettore senza possibilità alcuna di rianimazione, allora c'è poco da fare.
E così il rifiuto della Mondadori è stato lo stimolo che mi serviva per prendere coraggio e affrontare la realtà, rimboccarmi le maniche e iniziare la profonda opera di revisione che serve alle Cronache.
Si riparte dall'inizio e si riparte anche a sondare il mondo dell'editoria, perchè il rifiuto ricevuto è stato anche uno stimolo per crederci di più.

Qualcuno penserà (e avrà probabilmente ragione) che sono un'emerita illusa, che le grandi C.E. certo non stanno a considerare l'esordiente di cui nessuno ha mai sentito nominare, che dovrei volare meno di fantasia e provare con qualche piccola C.E., con l'auto pubblicazione, ma:
1) sono una "scrittrice" di fantasy, e se non la uso io la fantasia, chi la deve usare? 
2) punto alla luna, non alle stelle.



2 commenti:

  1. Mi dispiace per il rifiuto ma è bello il tuo lato autocritico....cmq non credo tu debba disperare perché puoi riscriverlo e magari autopubblicarlo.
    Non è detto che se la Mondadori lo ha rifiutato il resto del mondo farà altrettanto...anzi! Ciao

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    1. Ciao Flavia! Grazie per il tuo incoraggiamento! Hai ragione, c'è sempre tempo per migliorare e magari, chissà, forse un giorno... ;) Continuo a sperare!

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