"Sam e io siamo saliti sull'ambulanza.", scandì bene Miles. "Con Mary e il corpo."
Samantha notò come la seconda versione di Miles mettesse in risalto l'aspetto più commerciale della storia, per così dire. Non lo biasimò. La ricompensa per aver dovuto sopportare quell'esperienza orribile era il diritto di raccontarla agli altri.
TRAMA:
A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe
come un’idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi colline,
con un’antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli, case eleganti e prati
ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto perfetto di questo villaggio di
provincia si nascondono ipocrisia, rancori e tradimenti. Tutti a Pagford,
dietro le tende ben tirate delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra
personale e universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti
contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più amato e
odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford e dei suoi
abitanti: la lotta per il suo posto all’interno dell’amministrazione locale è
un terremoto che sbriciola le fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze.
Eppure, dalla crisi totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco
emergere una verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è
imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l’unico modo per non
farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal ridicolo.
RECENSIONE:
Per una che è cresciuta a pane e Harry Potter,
che ha letto almeno 30 volte L’Ordine della Fenice e che ha un’ammirazione per
J. K. Rowling che sfiora la devozione pura, Il Seggio Vacante è stato una “botta”.
Nonostante il libro sua uscito quasi un anno fa, mi sono convinta a
leggerlo soltanto il mese scorso, dopo mesi e mesi lasciato a maturare nella
libreria; non mi sembrava mai il momento giusto per iniziarlo, o almeno quella
era la mia scusa preferita, perché in realtà avevo paura di rimanere
mortalmente delusa dalla mia scrittrice preferita. Se poi ci mettiamo anche la miriade
di recensioni che avevo letto su internet, da quelle entusiastiche che
definivano il romanzo come “il capolavoro destinato a scuotere le coscienze
degli inglesi” a quelle che lo definivano un pezzo di autentica spazzatura narrativa,
ero sempre più confusa e sempre meno convinta ad aprire quella copertina rosso
sgargiante e iniziare la lettura.
La verità è che se in copertina non ci fosse stato scritto a
grandi caratteri il nome della cara J. K. non mi sarei avvicinata ad un libro
come Il Seggio Vacante nemmeno sotto la minaccia di una pistola puntata alla
tempia: il consigliere di un paesino muore all’improvviso ed è la scusa per svelare
gli altarini degli inglesi di provincia? E chi se ne frega? Mi basta sfogliare
un quotidiano per trovare ipocrisie, cinismo e pettegolezzi a volontà.
A fine lettura, però, posso affermare che – Rowling o non
Rowling – Il Seggio Vacante è stato quasi sconvolgente, appassionante e
scorrevole: lo stile della Rowling è stato spesso definito come semplice,
scarno, privo di spessore, ma io lo trovo accattivante, accalappiante, o
perlomeno lo è all’inizio, quando pagina dopo pagina non si vede l’ora di
scoprire il marcio che si nasconde dietro la scintillante facciata della
borghesia cittadina.
Il problema è che a metà libro inizi a chiederti: perché???
Il problema è che la Rowling ha messo forse troppa carne al fuoco, ha
estremizzato all’ennesima potenza personaggi e linguaggio, rendendo la storia
ad alcuni tratti inverosimile. Questo non vuol dire che la Rowling si sia
inventata i segreti della società inglese che narra – è sufficiente non essere
degli eremiti per sapere che esistono madri snaturate che non sanno prendersi
cura dei figli, famiglie allo sfascio, padri violenti, episodi di bullismo fra
ragazzini, droghe e auto-lesionismo… - ma tutto questo esasperato e concentrato
in una cittadina di provincia risulta poco credibile; e ci si inizia a
domandare se in quel di Pagford ci sia una persona normale, o se sia come il
paese dove vive la Signora in Giallo che, dato l’inconcepibile tasso di
criminalità, sembra il Bronx….
E’ un romanzo per adulti, il che va benissimo, ma a volte si
intravede il rischio di aver frainteso e deciso che “per adulti” significa
infilarci parolacce, sesso e tutte quello che c’è di più brutto nella nostra
società priva di fondamenti morali.
Il salvataggio arriva dall’intera comunità di Pagford perché
la forza del romanzo sta nella ventina di personaggi che impariamo a conoscere
e che seguiamo come osservatori dietro una cinepresa: sono tutti
irrimediabilmente (e credo anche volutamente) delle caricature, ma nonostante
questo l’autrice riesce a renderli reali, a farli sentire vicino al lettore: ed
ecco che si distinguono i tratti di zia
Petunia nelle “Desperate Housewives” di provincia, la famiglia tetra e violenta
del professor Piton, l’ipocrisia dei Malfoy…
PRO: La cara J.K. è riuscita anche questa volta a tenermi
incollata alla pagina soprattutto grazie ai suoi burattini, alla gente che
descrive così bene.
CONTRO: Eccessivo in molti sensi; così tanto che a volte
sfocia nell’irreale quando vorrebbe essere la fotografia oggettiva dei nostri
tempi. Purtroppo quando si arriva all’ultima pagina resta un po’ l’amaro in
bocca, forse perché molte sotto-trame non vengono realmente terminate, restano
così e… basta. Magari anche la trama è un po’ vacante, non solo il seggio!
VOTO:
Anche per la coraggiosa e audace scelta di dare un taglio
così netto con Harry Potter.
"Il Seggio Vacante" (The casual Vacancy) è scritto da J.K. Rowling e pubblicato in Italia da Salani.
Purtroppo non ho apprezzato questo libro... Troppo dispersivo, non mi è piaciuto per niente :c
RispondiEliminaGiudizio assolutamente legittimo Book_lover!! Come dici tu è un pò dispersivo, forse anche per il fatto che la Rowling dipinge la vita di motli personaggi senza sceglierne uno come vero protagonista della storia!
EliminaGrazie per il tuo commento, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate! XD
Anche io ancora non mi sono decisa a leggerlo. Non so, forse come te avrei avuto un pò paura perchè ho letto recensioni positivissime e altre molto negative. Non so, per me può attendere un altro pò dai...
RispondiEliminaSì,m a volte leggere recensioni così diverse può confondere invece di aiutare!! E kmq la cosa bella dei libri è che aspettano in silenzio, di solito non si offendono nemmeno... XD XD
EliminaCiao :)
RispondiEliminaSono una tua nuova follower!
Qualche mese fa ho comprato "Il seggio vacante" ma ho sempre avuto "paura" di iniziarlo: ammetto di essere troppo legata ad Harry! Ora ho iniziato "La chiamata del cuculo", magari gradualmente leggerò anche il Seggio :)
Ciao e benvenuta!!
EliminaHo finito pochi giorni fa "Il richiamo del cuculo" e mi è piaciuto davvero molto, ben più del Seggio!! Spero di riuscire a recensirlo a breve!! Intanto buona lettura! XD
C'è un premio per te qui:
RispondiEliminahttp://someonewhosreading.blogspot.it/2013/11/premio-conoceme-risposte-ad-un-altro.html
Grazie mille!!! Corro a dare un'occhiata! XD
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